I “capricci teologici” del consumo del capitale-merce.
Il pretesto di questa nota è dato da una comunicazione recentemente ribadita. Stampa e tv sono tornate sulla frenesia che spinge all’acquisto (sindrome da spesa). La faccenda è stata espunta dal suo contesto sociale e puntualmente presentata come “malattia”. Disturbi o patologia della psiche sono perciò da curare, magari con antidepressivi, come la fluvoxamina, e con psicoterapia. Così la società cede il passo alla presunta natura. Mary Poppins direbbe che “basta un poco di zucchero, e la pillola va giù!”, come se con una zuccherata pillola di fluvoxamina si potesse superare il capitalismo...
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venerdì 16 gennaio 2009
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